Il cortile di giò

giovedì 8 luglio 2010

Prefazione a Bianco di notte e ad est del cuore

Agli occhi dei più potrebbe apparire una romantica rassegnazione di quello che poteva accadere e che invece non è accaduto ma mai vi è la rinuncia della ricerca di una umana dimensione nei fatti della vita e nelle cose che fanno parte del suo arredo.
L`introspezione che ne deriva non è fine a se stessa ma assume una prospettiva in cui lo spirito trova la sua massima espressione ed insieme si accingono a percorrere i viali dell´esistenza.
Non c´è posto in questi versi per smanie eudemonistiche e tuttavia l´uscio che rimane socchiuso non fa morire definitivamente la speranza anzi, la incita e la sospinge fino alle vie dove le umane paure trovano sollievo e l`uomo hegeliano, essere limitato con un destino spesso segnato e una vita fatta di angosce e timori, finalmente trova luce e liberazione in quella massima espressione dell´arte che è la poesia: puro sentire dello spirito elevato al quadrato.

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