Il cortile di giò

lunedì 26 novembre 2012

Io

Io che non ti ho conosciuto e
che avrei voluto esserci
nei racconti del passato
se mi affaccio alla finestra
e guardo questo cielo penso che
è lo stesso cielo
che hai guardato tu.

Ho tra le mani il tuo sorriso.
Tu bambina con un abito ingiallito
fissato in una foto
dai contorni un po` sbiaditi...
E il tempo che rimane
in un rettangolo di carta
lo conservo tra le cose a cui
tengo fortemente:
è un ricordo nella mente.

Io che non ti ho conosciuto
ma che ho pensato all´esistenza
di te
essere che senza
non potrei più fare a meno.

Io che guardo questo cielo
così come l´hai guardato tu
mi accorgo di essere più vicino
a colmare questo vuoto che
in un lampo di una foto
mi ha riportato a te.

Tu uomo

Si sa: alle donne piacciono le favole... spetta poi all`uomo il compito di
creare l´incantesimo  ma  bisogna stare attenti perché le fiabe
non hanno sempre un lieto fine.

giovedì 8 novembre 2012

Io scrivo, ti scrivo

Io scrivo forse perché non so vivere anzi, sicuramente non so vivere... Se
scrivo d´amore è perché non so amare... Tra le mie righe può darsi che 
trovi l´idea della vita, l´idea dell´amore ma non la vita, l´amore... credo 
però ancora negli uomini e nella loro capacità di emozionare. Scrivo 
anche per questo: per emozione nonostante tutto, nonostante il fatto che 
spesso in questo mondo virtuale basta schiacciare un tasto per cancellare l´altro... 

A volte mi perdo nel mare dei ricordi, mi capita di passeggiare lungo la 
riva di un fiume e davanti a me vedo scorrere le immagini di una "vita fa". 
Mi vedo felice, imbronciato... Immagini che ritornano... Non sono
ricordi che uccidono. No! mi lasciano così... sospeso... Non ho nemmeno 
voglia di scacciarli, me li tengo con la consapevolezza di averli vissuti 
anche se fanno nascere in me mille interrogativi come per esempio perché certi amici sono svaniti così nel nulla, senza una ragione
apparente... Io che credo in un´altra vita, se dovessi incontrare queste persone lì, come dovrei comportarmi? Baci e abbracci oppure domandare - questa volta a loro- ancora perché...
Qui sono al sicuro, non corro il rischio di incrociare per strada volti
conosciuti che mi hanno ferito... ma qui non vivo, sopravvivo!
Sopravvivo in queste righe nella speranza magari di strapparti un sorriso 
ma per farti ridere caro lettore devo essere allegro lo so...
Ho provato ad immaginarti, immaginare il volto e la mia presenza 
accanto. La fantasia serve anche a questo: fa provare sensazioni non 
vere ma che possono essere comunque piacevoli... E a me piacerebbe mostrarmi a te nel mio intimo sentire, anche se c´è di mezzo un monitor e tanti chilometri... ma qui adesso, in questo momento io faccio finta che siamo vicini...
Vorrei anche leggerti, leggere tutto quello che deciderai di
scrivermi e tra le righe intuire tutto quello che hai deciso di tacere... 
Vorrei tanto dire: io sono qui, anche se è una frase impegnativa che mi 
spaventa perché non so se mai sarò all´altezza, se mai saprò consolare o essere d´aiuto...

Ho ferito anch`io sai... Certo, in questo momento non saprei dirti in quali
circostanze... ma sicuramente ho ferito con parole che a me sembravano innocue mentre invece per l´altro erano lame affilate... Così ho fatto del
male: con le parole.


Uno spazio infinito

...come sempre mi avvio a consumare il giorno
che mi porta inevitabilmente a te e 
al mondo che io e te ci siamo costruiti...
un universo tutto nostro

uno spazio infinito
dove non è consentito a nessuno entrare.
Soltanto io e te
anime nude e
complici sguardi.

Non so se avrò mai la mano giusta
per accarezzare la tua anima
non so se mai ti sarò di sollievo 
quando sarai triste
tutto questo e molto altro ancora non so  ma 
a me piace l´idea
di incontrarti in questo mondo.

Entusiasta di te
io sono qui 
al sicuro con te e
felice di esserci.