Il cortile di giò

AD EST DEL CUORE




PREFAZIONE



Non abbiamo traccia del nostro tempo se non nei ricordi che a volte ci assalgono ma che poi ci convincono che il tempo non torna più. Quello stesso tempo che ci ha fatto nascere e crescere ci consuma e ci rende invisibili agli occhi di chi non ci ha conosciuto.
Così amori, malinconie, felicità, colori, odori, sorrisi, delusioni, rimorsi, paure, speranze svaniscono nella ragione.
Mentre i pensieri sfuggono al controllo dell´uomo, qualcosa di profondo ed umano, invece, rimane scolpito nelle ore, nei minuti, nei secondi che il tempo ci sottrae.
Finalmente il pensare diventa "pensato", ovvero il pensiero di ciò che non potrà mai essere distrutto.







Di voi, ho apprezzato la sincerità, la semplicità, la pazienza, la prontezza. Ho perfino immaginato la vostra presenza...
Difficile trovare una risposta certa nell´incertezza; difficile è restare indifferente dinnanzi al vostro silenzio. Proprio nel momento in cui ho cercato di accendere una luce nella mia coscienza, l´incoscienza volle che si spegnesse.
Innocenza o malizia, ingenuità o furbizia, genialità o follia.
Lo specchio, bianco di notte, riflette l´immagine di Narciso, ma dalla sua morte non potrà mai nascere un fiore.
Eco lo amò ma non fu corrisposta. Disperata errò lungamente tra i monti finchè si ridusse a non esere altro che voce. Si mutò in una rupe.





C´è un sole caldo.
Un vento forte
solca il mio viso.
Vorrei vederti vestita di bianco
prenderti per mano e viaggiare.
Dicesti un tempo:solo con te!
Ma quel tempo è lontano.
Potessimo tornare indietro...
quando scendendo quelle scale
dicesti addio
ad un piccolo borghese
con un sogno grande
e vagabondo nei pensieri.


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Era inverno e la neve ci abbracciò
Insieme uscimmo da scuola...
Distribuimmo baci a gente sconosciuta.
Amavamo tutti
tranne noi due.



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Ritmi sovrumani
giochi richiesti
vestiti nuovi e nuove macchine.
La gente camminava senza accorgersi
che era sparita.


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Dovrei rompere gli indugi
schizzar via
ma non ho idee.
Presto verranno
mi diranno bugie
scoppierò in lacrime.
Vorrei fuggire
ma questo brandello di sogno
mi rende inquieto.
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Guardai nel suo sguardo
improvvisai me stesso regista e attore
girai la scena una volta sola
pensai di aver sognato un bel sogno.

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Il muro che divideva la spiaggia
mi nascose agli sguardi fuggevoli.
Pensai al mio primo amore mai amato
ai lunghi viaggi mai viaggiati.
Domandai di me stesso e dei miei diciott´anni
ma il silenzio prese il posto
della solitudine amica.

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Le acque azzurre del mare
riflettono i raggi biondi del vostro sole
ma quando scende la notte
nemmeno una luce sulla strada.
Prigionia di anime malinconiche e corpi oscuri.
Niente realtà
soltanto sogni gelati
fanciulle del sud.