Il cortile di giò

lunedì 26 luglio 2010

Costiera Amalfitana

È tempo di vacanze e Erika Mariniello per la Repubblica.it fa un viaggio itinerante sulla costa d`Amalfi ecco il link, clicca su:


Amalfi e dintorni non solo mare

Marta

Mi diressi alla volta dei luoghi
risaputi, polo d´illusioni già rivelatesi
inganni e quando la vidi
chiamai il suo nome…

La stanza era quella di sempre
piena del consueto disordine,
quest´è Marta.

D´improvviso però mi accorsi che io
Marta non la conoscevo più,
anzi non l´avevo mai conosciuta.

Nella stanza rimase odore di cena.


(Antonio Salomone)

venerdì 23 luglio 2010

Affitta un amico.


Vuoi andare al cinema ma detesti andarci da solo; vuoi fare shopping ma tuo marito non ha voglia di girare con te per negozi e tu non hai una persona accanto che ti dica come ti sta il costosissimo vestito che stai per comprare? No problem da oggi c´è un sito che ti affitta un amico.
Per il momento il servizio è operativo solo negli Stati Uniti ma si sta espandendo in tutto il mondo Italia compresa. Attraverso un catalogo online si può scegliere l´accompagnatore che più piace ma l´ideatore del servizio ci tiene a dire che non si tratta di amicizia che va oltre il puro accompagnamento. 10 dollari l´ora e non sarete più soli ad un concerto, a una rappresentazione teatrale etc. si affittano anche persone capaci di dare un semplice consiglio o con una particolare capacità come istruttori di yoga, fitness… Insomma ce n´è per tutti e per tutti i gusti! Si accettano iscrizioni da tutto il mondo.

martedì 20 luglio 2010

I pazzi della storia.

C´è sempre stata una certa attrazione per i pazzi.
È successo più volte nella storia dell´umanità che essi siano stati sostenuti dalla folla, ma l´umanità stessa non ne ha mai tratto benefici: solo dipartita.

giovedì 15 luglio 2010

La poesia nel terzo millennio.


Marinella Andrizzi è una di quelle ragazze di talento alla quale vorresti che tuo figlio fosse simile se non del tutto almeno in parte. Mi sono imbattuto nei suoi scritti per caso digitando una frase su google: “autunno foglie morte sotto i piedi”… è venuto fuori il suo nome associato a qualcosa di simile che aveva scritto in un non lontano passato e che è rimasta imprigionata nei file del cyberspazio.
Andando a ritroso nel tempo e riprendendo il pensiero di lei ancora giovane ma già promettente autrice e recensitrice di libri mi è venuta l´idea di “dargli la parola” anche in queste mie pagine e le ho chiesto il permesso (accordato) di poter pubblicare quanto segue:


E’ ancora possibile la poesia nella società delle comunicazioni di massa?

Baudelaire ci descrive il viaggio di una lacrima della luna fin sulla terra. Un poeta la raccoglie nel cavo della mano e, per sottrarla al sole, la nasconde nel suo cuore.
Certo, considerando con quale velocità, nell’attuale società, ci giungono le notizie, e tra guerre e crolli d’imperi finanziari, che valenza potrebbe mai avere quella piccola e pallida lacrima immaginata dal sognante poeta?
Banali stupidità illusorie che non sottraggono alla rovina e alle catastrofi, persone, cose, famiglie ed intere popolazioni.
Uomini, donne e, purtroppo, bambini, ridotti alla fame o uccisi da imprecisati ed assurdi bombardamenti ciechi e sordi, soprattutto alle dolci parole di un pazzo sognatore. Perché tale è un poeta.
Uscire di casa di corsa, recarsi al lavoro già stressati prima ancora di esserlo per motivi lavorativi.
Le cambiali che scadono, rate di mutuo sempre più inaccessibili per le misere tasche dei contribuenti ridotti ai minimi termini da una politica cieca e sorda.
Vie caotiche riempite non già dal profumo d’inesistenti fiori, ma da assordanti clacson sempre più irritati, sempre più furiosi.
Poi, delitti, rapine, violenze pubbliche e private. E la società dei consumi continua la sua corsa inarrestabile verso, verso … Nessuno sa esattamente dove ma, con tutta tranquillità mediatica, c’infarciscono di sorrisi e di oggetti inutili spacciati per indispensabili, così come vuole e pretende la comunicazione di massa.
Ma alla fine, cosa comunicheremo? Disgrazie, eccidi, stupri, e un lungo, interminabile “muro del pianto”, costituito dall’immensa folla dei precari esasperati da questa civiltà così altamente incivile?
No! Non c’è più posto per la poesia. I passi degli amanti di Prévért, sono stati definitivamente cancellati da insensibili onde. Così come il mare magno dell’indifferenza di questa nostra società, ha inghiottito ogni sogno, ogni poesia, sotto un sole ormai malato.
Ma sarà poi vero che la poesia, i sogni ….?
Giro gli occhi e vedo due giovani, stretti, abbracciati e che camminano mano nella mano, come se fossero le uniche due persone esistenti al mondo; sussurrandosi dolci parole all’orecchio.
Per loro, cose, persone, tutto si perde e sfuma in un unico colore rosa.
Ed ecco che improvvisamente, quasi facendosi largo a forza, quella pallida lacrima lunare, riacquista il suo naturale immenso splendore, che abbaglia più del sole gli occhi di chi sa ancora amare.
Sì! Finche ci sarà qualcuno capace d’amore, ci sarà ancora posto per la poesia, per la speranza!



Marinella Andrizzi

Ha vinto il primo premio per narrativa e il secondo per poesia al concorso Poeti per caso ediz. 2006, con il racconto: La bambola di pezza e la poesia: L’alba dell’anno dopo. Finalista al concorso “Alla luce delle Mainarde, ediz. 2005, con il racconto: Un grande viaggio. (Una finestra per amica).

mercoledì 14 luglio 2010

Non ci sono dubbi

Non ci sono dubbi! Questo è un periodo poco piacevole della nostra vita sociale e non possiamo non prenderne atto perché la società civile che muta rapidamente il modo di pensare a partire dai governanti fino ai governati vive in una sorta di noncuranza; i poveri, i più deboli vengono lasciati in balia di loro stessi. Emerge così l´esigenza di responsabilità. Coloro i quali devono occuparsi per ruolo istituzionale della gente comune, in realtà usano il proprio mandato per scopi personalissimi. Un certo Bobbio amava dire che facendo politica è praticamente impossibile non sporcarsi le mani ma, io che amo “riempirmi” di utopia, penso ancora che sia possibile un mondo migliore!

lunedì 12 luglio 2010

La speranza di un anacoreta.

Deciso nel suo cammino si avviava come sempre verso un giorno stanco, dove tutto era niente e dove anche la fantasia non poteva farci nulla al cospetto di una tristezza assurda per gli anni che il suo corpo sopportava.
C´era bisogno di scrollarsi di dosso l´ansia di fare tutto e presto ma un giorno cosa poteva valere di fronte alla moltitudine di ore che un uomo trascorre nella sua intera esistenza.
L´indifferenza era la prima cosa che incontrava scendendo le scale. Il suo era un percorso individuale dove ogni altro non si può ritrovare, un cammino in cui si perde ogni cognizione del tempo e la gioia coincide con il non voler essere parte di niente.
L`impopolarità di lui attore di una storia senza fine in un mattino freddo dove anche la pioggia aveva paura scendendo, fece si che le sue dita si gonfiassero all´inverosimile.
Aveva conosciuto un essere vivente come lui: aveva due occhi, un naso, una bocca, due braccia, due gambe, pochi capelli ed anche due piedi grossi; era proprio un uomo come lui. Certo aveva le gambe più lunghe, il naso più corto ma ciò non faceva differenza. Quell´uomo camminava e vedeva proprio come lui ma essendo uguali, né lui né l´altro potevano aiutarsi perché ciò che poteva fare l´uno poteva farlo anche l´altro. Impossibile pensare a un dialogo laddove l`uomo è uguale ad un altro uomo. Cosa c´era da fare in quel mattino in cui la gente sembrava guardare lui e la sua stravaganza? Mentre camminava gli vennero in mente gli inverni degli anni addietro che erano più freddi, le ragazze che uscivano presto e si ritiravano presto la sera, l`odore di fritto del bar sottocasa, il suo piccolo loden…
Con la testa tra le mani cercava disperatamente di aggrapparsi al mondo che camminava ma come avrebbe voluto che rimanesse fermo: amava la staticità. Lo spaventava il fatto che un uomo dovesse stare in movimento in un luogo che non fosse a lui congeniale. La strada non era il suo ambiente ed il suo era un eremitaggio felice. Il pensiero di lui solo, senza nessuno accanto che gli facesse compagnia però lo rendeva paradossalmente inquieto ed ad a volte lo spingeva a cercare a tutti i costi persone che amassero come lui la pace. Anche se era difficile trovare chi fosse disposto a dedicarsi all´immobilismo non aveva abbandonato la speranza che un giorno qualcuno, bussando alla porta dicesse di essere pronto a sedersi con lui davanti al fuoco per giorni e giorni.

sabato 10 luglio 2010

Le frasi che amo

Qualcosa mi spinge dinanzi ai cancelli
delle fabbriche, nei quartieri abbandonati.
Qui leggo sopra i muri
le frasi che amo, impressa
nei volti l´espressione che
ogni giorno evitiamo.
Nelle piazze rosse di collera
io corro da sempre.

venerdì 9 luglio 2010

Lettera a una poetessa

Tu sai che sono un tipo schietto senza peli sulla lingua e do a Cesare quel che è di Cesare… Trovo ridicolo il poetare, poetare sempre. In te c`e una overdose di versi che ti fanno viaggiare ai bordi della follia, come se vivessi per essi e con essi fin dal mattino, finanche nel sonno della notte! Ti ha mai detto qualcuno che il troppo stroppia ? Che la vita è fatta anche di altre cose che nulla hanno a che vedere con la poesia? E poi non necessariamente nel comporre versi si deve usare un “linguaggio” anacronistico; se sei un´autrice contemporanea anche il linguaggio deve esserlo! Non devi imitare questo o quello ma cercare di esprimere qualcosa che sia universalmente bello e che abbia un valore (qualcosa che debba piacere alla maggior parte e che faccia riflettere la maggior parte) altrimenti i versi diventano “bigiotteria poetica ” un po’ come quei motivetti orecchiabili delle canzoncine da Hit Parade che si consumano al momento ma che poi non ti lasciano nulla dentro e fra qualche mese nemmeno te le ricordi! Ovviamente Il mio è un giudizio sul tuo operato e mai sulla persona .
Non è facile tirare fuori il capolavoro letterario e i libri che da sempre hanno l´aspirazione di contenerlo a volte non sono altro che pura operazione di marketing , dei “pacchi” che però vendono bene perchè è il volto a “tirare”. Non mi sorprendo quando scopro che in realtà alcuni libri non sono stati scritti dal nome e dal volto stampato sulla copertina ma da altri il cui nome non potrai mai sapere!

giovedì 8 luglio 2010

Il senso della vita

Prefazione

Ho sempre amato la contemporaneità delle parole che quando si mescolano disegnano traiettorie imprevedibili, come quelle delle rondini il cui volteggiare sembra farraginoso e chiassoso ma in realtà contiene un ordine e il chiasso non è altro che suono. Mai avrei pensato di trovare una tale sincronia nelle parole di questa autrice (poco più che trentenne) che ho conosciuto in un social network, uno di quei posti virtuali dove l´uomo comune si auto - promuove, trova il suo spazio per esprimersi e l´equilibrio necessario, essenziale per esorcizzare quei malesseri dell´anima che il mondo, gli altri, consapevolmente e non, ci arrecano.
Sembrano parole di una adolescente che vive in bilico come un pulcino bagnato e tremante che è appena uscito dal guscio e guarda al mondo senza capirne i processi che lo animano invece I “frastuoni del quotidiano”, “l´odore del mare della mia città” sono attimi colti dai sensi e imprigionati nella cornice dei ricordi.



Il senso della vita

Il senso della vita ... in una passeggiata tra le strade deserte e l'odore del mare della mia città, in una canzone che vince la solitudine del momento, in un bar lontano dai frastuoni del quotidiano con l'amica del cuore, nel respiro di chi ti è accanto e sa ascoltare il tuo silenzio, nell'abbraccio della tua camera, tra libri, pensieri e note, di sabato sera quando tutti corrono, nell'illusione di afferrar qualcosa; nei voli che sai fare ad occhi chiusi ma con le ali spiegate ed i sensi aperti; nella carezza della nonna quando ti senti giù e vuoi mascherarlo, nei "no" detti al quotidiano per rispondere "si" alla vita, in quei granelli di tempo che ineluttabilmente ci scorrono tra le mani e che raramente riusciamo a trattenere e dar valore per poterli dedicare a noi stessi e agli altri.


(Fatima M.)

L´amore gridato

L`amore gridato dallo sbiadito inchiostro
di lettere impolverate rimane candido
nella sua vita sparsa di mille emozioni
e di tenerezze fugaci consumate in luride stanzette
dove anche i muri sembrano spiare.
E quelle antiche lacrime impastate di storia
mi trasportano verso un´immagine consueta
le buccie d´arancia
gettate sul tavolo prima di chiudere gli occhi.

Prefazione a Bianco di notte e ad est del cuore

Agli occhi dei più potrebbe apparire una romantica rassegnazione di quello che poteva accadere e che invece non è accaduto ma mai vi è la rinuncia della ricerca di una umana dimensione nei fatti della vita e nelle cose che fanno parte del suo arredo.
L`introspezione che ne deriva non è fine a se stessa ma assume una prospettiva in cui lo spirito trova la sua massima espressione ed insieme si accingono a percorrere i viali dell´esistenza.
Non c´è posto in questi versi per smanie eudemonistiche e tuttavia l´uscio che rimane socchiuso non fa morire definitivamente la speranza anzi, la incita e la sospinge fino alle vie dove le umane paure trovano sollievo e l`uomo hegeliano, essere limitato con un destino spesso segnato e una vita fatta di angosce e timori, finalmente trova luce e liberazione in quella massima espressione dell´arte che è la poesia: puro sentire dello spirito elevato al quadrato.

martedì 6 luglio 2010

Giardini d´autunno

Per lungo tempo ho inseguito
un´ombra livida
nei giardini d´autunno
dove cadono foglie ingiallite
e il tempo assassino
ancora dalle mani
traspira violenza.
Eternità di un attimo
dove sei finita,
vigliaccamente sparita
io da solo cado, mi rialzo
ricado
più in basso, con maggiore paura.

lunedì 5 luglio 2010

Intervista a me stesso lieve misantropo.

Perché lei cura un suo blog su internet?

Puro esibizionismo! Non ho nulla da dire ma a me piace dirlo lo stesso.

Che uso fa della rete?

Un uso inusuale! leggevo alcuni giorni fa che il 70% visita siti porno e quelli dedicati ai giochi. Mi sforzo di rientrare in quel 30% che cerca l´approfondimento politico- culturale ma non sempre ci riesco.


E facebook!

mi sono iscritto per farmi pubblicità per promuovere me stesso ma sono stato bocciato; i volti di facebook mi hanno respinto!
Cercavo anche ex compagni di scuola ma non ne ho trovati. In compenso ho trovato alcuni vip molti dei quali sono dei fake. Anche sui social network il “vippismo” è di moda.

Ha pensato di cancellare il suo account?

Certo parecchie volte, per vari motivi non ultimo quello della privacy, ma poi rimando sempre.


In che tempi viviamo?

Bella domanda, vivo all´estero ma credo che la condizione di vita siano più o meno le stesse in tutta Europa. C´è un senso di disagio contenuto perché nonostante tutto gli stomaci sono pieni e si sa quando non si soffre la fame tutto appare meno grave.

A cosa si riferisce in particolare parlando di senso di disagio?

Alla politica legata a doppio filo ai poteri forti, alla società in crisi di valori e di coscienze, a una chiesa che al suo interno ha dato rifugio a preti pedofili!

C´è una via di uscita?

Come per ogni evento vi è un inizio e una fine ma c´è bisogno di sinergie, cooperazioni internazionali, perché quello che sta succedendo non riguarda un singolo stato. Dal punto di vista economico,per esempio, c´è chi dice che la crisi va affrontata non deprimendo troppo l´economia e c´è chi invece vuole austerità e sacrifici. Comunque tutti sono d´accordo sull´urgenza di nuove regole in materia in modo da non affidare troppo ai mercati finanziari le sorti dell´economia globale.

E l´Italia ? Perché nel suo blog è cosi duro con l´Italia e con gli italiani?

L´Italia è il paese che paradossalmente ha più potenzialità in Europa ma si limita sempre al minimo indispensabile e questo un po’ stizzisce, se si pensa alle capacità individuali e a quell´“intelligenza al plurale” che solo gli italiani possiedono. Peccato però che non riescono a fare squadra, sono divisi su tutto e questo è un punto debole di non poco conto.

Giovani, scuola, dibattito sociale e intellettualismo.

I giovani vivono nella frustrazione di stare troppo a lungo in attesa che la società degli adulti gli dia il giusto spazio permettendo di innovare e migliorare il paese in cui vivono e operano ma molto spesso nell´attesa si perdono e finiscono per essere inglobati nel solito vecchiume.

La scuola non aiuta non dando agli studenti l´opportunità di avere qualcosa da scrivere sul curriculum vitae ovvero c´è bisogno di offrire ai giovani esperienze di lavoro in età scolastica introducendo il concetto di teoria e pratica.

Dibattito sociale? Sembra che gli intellettuali siano in via di estinzione… In realtà hanno solo smesso di rivolgersi al grande pubblico, in tv a parlare di temi sociali ci va la gente di spettacolo per mantenere alto l´indice di ascolti.


Berlusconi ? Come viene visto all´estero ?

Come una persona che possiede tv, giornali aziende e quindi in conflitto di interessi, tutto qui! Berlusconi non è un politico uscito dalle scuderie di un partito. E` chiaro che, avendo tutto questo a disposizione, diriga il paese Italia così come dirige le sue aziende cioè da capo con diritto al licenziamento. E oltralpe questo fa scalpore ma allo stesso tempo si riconosce a Berlusconi una sorprendente capacità di mediazione e proposizione in materie di politica estera, il che non è poco.


Continuerà a scrivere sul blog conservando la vena polemica e malinconica?

Senza scomodare la letteratura e le teorie filosofiche dico che un po´ di malinconia non porta jella. Non saprei che farmene di uno che ride sempre così come di uno che è sempre triste. Poi credo che la sofferenza interiore sia condizione necessaria per guardare alla vita e alle cose della vita con la dovuta attenzione eliminando quindi il rischio della superficialità.
Lo spirito critico va mantenuto sempre cercando però di essere equilibrati e l´equilibrio è molto difficile da raggiungere: presuppone una grazia interiore che al momento non ho.

domenica 4 luglio 2010

flat-rate party

E´ finito l´Impero romano e finirà anche l´era Berlusconi. Ma i politici dell´opposizione non si accontentano di questo assioma, loro vogliono governare adesso, non vogliono aspettare le prossime elezioni e non vedono l´ora di farlo!
Vorrebbero mandare a casa il cavaliere in tutti i modi possibili diffamazione mediatica dell´avversario compresa.
Se c`è un decreto legge o una legge che non gli va a genio non si dice più al cittadino votateci perché quando andremo noi al governo ripristineremo le giuste regole! Anzi chi lo ha fatto in passato è stato smentito dal governo Prodi che su molti provvedimenti di Berlusconi ha preferito l`oblio e il “facemo finta de niente” - per dirla alla romana - gioco facile in un paese in cui essendoci il buon vino quando si beve troppo il giorno dopo non si ricorda più niente o quasi. A questo punto gli astemi dovrebbero vigilare ma sono rimasti in pochi perché orami i tour alcolici, i flat rate party, gli itinerari enogastronomici sono di moda, coinvolgono tutti o quasi anche in quelle città d´arte come Firenze Roma Venezia in cui gli studenti stranieri e non, i giovanotti, i benpensanti, gli adulti bamboccioni di fatto e di diritto quell´arte l´hanno prima conosciuta sui libri di scuola e poi l´hanno messa da parte per far posto alla bottiglia. Un paio di giorni fa quattro ragazzotti islandesi alticci sono stati arrestati per danneggiamento: saltavano da un ´auto in sosta all´altra, così tanto per divertirsi forse perché l´Italia non sa offrire altro di meglio che l´ubriacatura. Pisciare sui muri e spaccare bottiglie. Anche questa è arte!

venerdì 2 luglio 2010

Saviano: il bisbiglio diventa grido

La parola scritta come mezzo e atto di denuncia contro una qualsiasi organizzazione che fa della illegalità la propria ragione d´essere è un atto dovuto perché il silenzio è pari alla complicità.
Questa in sintesi è la primaria volontà di Roberto Saviano giornalista e scrittore che ha fatto un´operazione tanto semplice quanto efficace: parlare di criminalità imputando!
La sua azione ha avuto come immediata reazione un consenso planetario. Sicché la voce di Gomorra da sussurro, bisbiglio diventa grido di allarme e accusa.
Giovanni Falcone, in: “Cose di cosa nostra“, dice che si può avere una mentalità mafiosa senza essere necessariamente dei criminali. Ed è proprio a costoro che si rivolge Saviano ovvero a coloro i quali pur non avendo un ruolo attivo, pur non sparando, pur non ricevendo alcun beneficio avallano il comportamento criminoso, lo tollerano e lo giustificano.
Così come un partito politico senza un tot di uomini e donne non può nemmeno presentare la sua lista alle elezioni, anche una camorra senza un minimo di consenso sociale non può agire sentendosi come, quasi, padrona del territorio.
Il pericolo per i camorristi sta proprio nel fatto che il bisbiglio di Saviano che diventa grido possa stimolare le coscienze “addormentate” della società civile del posto ed essere fonte di erosione di quel consenso di cui sopra che, come un partito verso la sua base elettorale, anche la camorra cerca costantemente nella comunità del suo territorio. Consenso che è più facile ottenere in una Regione come la Campania in cui non sempre le capacità delle persone trovano spazio nel mondo del lavoro, vengono riconosciute e premiate. Per i più deboli poi, quelli che non conoscono nessuno, è difficile perfino sopravvivere! A tal riguardo concludo con un passaggio di Giovanni Falcone in “Cose di cosa nostra” che dice: << In Sicilia per quanto uno sia intelligente e lavoratore, non è detto che faccia carriera, non è detto neppure che ce la faccia a sopravvivere. La Sicilia ha fatto del clientelismo una regola di vita. Difficile, in questo quadro, fare emergere pure e semplici capacità professionali. Quel che conta è l´amico o la conoscenza per ottenere una spintarella. E la mafia, che esprime sempre l`esasperazione dei valori siciliani, finisce per far apparire come un favore quello che è il diritto di ogni cittadino>>.

giovedì 1 luglio 2010

Aforisma (quasi)

La società italiana è come la squadra nazionale di calcio: è priva di eccellenze! Non resta che sperare nei “vivai”.