Il cortile di giò

venerdì 12 agosto 2011

La coscienza di Rocco

La coscienza di Rocco è soltanto di Rocco, non è la mia! Anche in passato mi hanno chiesto se fossi io quello del cortile di gio… Non sono io. Tutto è ornamentale diceva Troisi in “ricomincio da tre” ed io dico che tutto è inventato. Lo dicevano anche a Woody Allen. Pensavano che nella vita fosse uguale come nei suoi film…”.
Ah, quasi dimenticavo anche Rocco (e la sua coscienza) non esiste.




Ho trascorso il weekend come un automa poi volevo uscire dal mio corpo metallico, riappropriarmi delle mie sembianze umane... Volevo io che spesso brucio nel fuoco dell´indifferenza. Ieri ho vagato per le vie di questa città straniera in cerca di volti che potessero darmi conferme e smentite e mentre camminavo riavvolgevo con il tasto rewind il mio passato. Mi sono venute in mente giornate che mai avrei creduto di conservare nella scatola della memoria... sarà il fatto che sto a dieta intervallata da eccessi di fine settimana che si concludono in comatose serate dove sorseggio vino per dimenticare di essere stato troppo a lungo a disposizione e poco attento a me stesso.
Arrivo sempre dopo, a cose fatte, a storie finite. Anche quando conosco una donna se mi piace
mi chiedo per che cazzo il destino non me l´ha fatta conoscere prima ma prima di chi? Prima di "coso" di quel tale di cui mi ha raccontato e che gli ha cambiato la vita, l´ha delusa, ferita, ingannata... E adesso io che mi prendo i resti? gli avanzi del cannibale? Ho di fronte a me una donna psicologicamente provata, distrutta e senza più un briciolo di autostima. Cosa ci faccio con questa... Mi guarda, la guardo... mi sento in colpa . Mi sento come quei sciacalli che rubano nelle case abbandonate nel tentativo di salvarsi dalle catastrofi naturali... Rubo. Se te la porti a letto sei un ladro, ladro di coscienze. Come puoi approfittarne di una che non vuole altro che bagnarti un po´ la spalla e provare a far uscire fuori tutto quel male che il mondo gli ha regalato così in modo gratuito senza che glielo avesse chiesto, senza volerlo veramente... Era li in quel centro commerciale a confrontarsi con il fisico del manichino esposto in vetrina... sarò più alta, più magra? e quel vestito mi starà uguale bene come a lei. Poco ci mancava che il fantoccio si animasse e si instaurasse un dialogo reale... mentre era assorta in questo delirio pret a porter ecco che spunta da dietro e dal nulla lui, il signore degli anelli che non è un personaggio del romanzo di Tolkien ma un meschino impalmatore. Uno che mentre ti promette la vita, il santo Graal e il giro del mondo in più di 80 giorni t´infila un brillocco al dito e ti fa sognare anzi ti fa sentire proprio il suono delle campane, il rumore del riso che zitelle incallite lanciano nella speranza di acchiappare più tardi il bouquet che la sposa lancerà in modo del tutto casuale. Ora tocca a te donna che hai avuto la fortuna di acchiapparlo e chissà perché ogni volta che una nubile prende al volo il mazzetto di fiori profumato si gira intorno a guardare se il principe azzurro é già nei paraggi pronto alla crocifissione, al sacrificio eterno...

“Io, .............., accolgo te, ................, come mia/o sposa/o.
Con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”

E vai?!!! Una botta di vita il matrimonio!!! E poi?? E poi pigiate a più non posso nel tentativo di avere un figlio che lei tua moglie ti rinfaccerà di aver cresciuto da sola mentre tu eri non si sa dove a fare non si sa bene cosa… ma quando suo figlio, perché ormai è solo suo, arriva ad una età in cui inizia a far tardi la sera ed a tornare a casa per caso, solo perché ha azzeccato la toppa giusta del portone allora improvvisamente quel figlio diventa anche tuo: devi iniziare a prenderti le responsabilità di padre; devi seguire di più tuo figlio, informarti, parlarci e bla bla bla... Ovviamente inizi a pensare quanto di disinteressato amore ci fosse in quelle scopate che la tua cara consorte ha scientemente programmato per te. No, per carità è un piacere oltre che un dovere coniugale ma almeno dopo la performance un fumatore vorrebbe accendersi una sigaretta per compiacersi di come é stato bravo e appagante ed invece devi aiutarla a sollevare le gambe ed a mantenerle così per un tempo indecifrato (di solito quando anche i talloni diventano viola paonazzo) in modo che gli spermatozoi arrivino più in fretta alla meta. Se senti un urlo che arriva dall´imbuto vaginale, un: "goal", allora vuol dire che hai fatto centro! Almeno a qualcosa servo penserai...