Taricone contro Taricone, il ragazzo di Caserta venuto dal nulla, con le idee chiare e una filosofia della vita che rasentava la sfida. Chi lo piange ricorda “o guerriero”, la prima edizione del grande fratello forse l´unica in cui i partecipanti avevano qualcosa da dire. E lui Pietro all´interno della casa (come amava ripetere Daria Bignardi) ha saputo interpretare, più di ogni altro, quello spirito. Contesa, lotta e anche qualche pensiero niente male in una edizione in cui la gatta morta (Marina) e i suoi compagni sono stati i primi e gli ultimi attori di un reality show in cui si parlava molto e si urlava poco, si discuteva facendo discutere. E non è poco.
Un ragazzo ambizioso ma cosciente e per questo consapevole che i suoi muscoli in realtà avevano un handicap e un gap da superare ovvero sollevarsi dalla condizione dell`essere meridionale, un uomo del sud in particolare campano (condizione aggravante più che attenuante). Lo ha fatto attraverso lo studio di dizione e recitazione per potersela giocare alla pari con coloro i quali, come lui, aspiravano alla carriera di attore. Ma ha anche vissuto una vita in “bilico” fatta di eccessi e di sprechi. Una testa da mettere a posto e forse lo ha fatto. Chi lo ha conosciuto lo sa! A lui piacevano le sfide e l´ultima, quella con la morte non l´ha vinta! Ma quanto noi tutti avremmo voluto che la vincesse!
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