Il cortile di giò

martedì 15 giugno 2010

Gli azzurri di Lippi

L´avvenimento sportivo più importante di queste settimane è il campionato mondiale di calcio che si svolge in Sudafrica. Pronti via! Ieri gli azzurri guidati da Lippi hanno giocato la prima partita del loro girone contro il Paraguay. L´esordio è stato positivo anche se il risultato di 1-1 non è gratificante per una squadra (l`Italia) che ha prodotto gioco, corso tanto ma che non ha trovato l´uomo di punta capace di finalizzare negli ultimi 30 metri del campo. Certo la partita si era messa in salita; Cannavaro ancora ottimo con i piedi non è più brillante nel gioco aereo e così da un calcio piazzato l´Italia ha subito un goal di testa che poteva essere evitato. Ci ha pensato poi De rossi nel secondo tempo approfittando di una uscita a vuoto del portiere, a pararci dai guai.

È dal mondiale 2002 che l´Italia gioca in 11 contro 12 (a volte anche in nove contro 12) il dodicesimo uomo ovviamente è l´arbitro che anche in questa partita, tanto per non rompere con la tradizione, è stato determinante: inesistente fallo fischiato a Chiellini (da qui il goal dell` avversaria) e un mancato cartellino rosso nei primissimi minuti per un pestone sulla caviglia di Montolivo.

Quando si parla di mondiali di calcio si parla necessariamente di Blatter che sta alla Fifa come il pianeta gaia all´eternità. Una specie di padre padrone semi-eterno che non consegna la coppa all´Italia nei campionati del 2006, non invita il capitano degli azzurri alla cerimonia di apertura di Sudafrica 2010 (al suo posto un francese) e non è presente alla prima partita dei campioni in carica come vuole la prassi. Di commenti sul capo (Blatter ) ne è piena la rete e non voglio aggiungerne altri, anche perché non ho avvocati alle spalle, credo però che sia arrivato il momento per l´Italia calcistica, quella federale, di pretendere rispetto anche a colpi di carta bollata se necessario!

Io non temo la presunta inconsistenza dell´Italia, temo invece i giochi di palazzo, gli arbitraggi pazzi; quelli che dicono la loro e vedono la partita alla fantozzi davanti a una birra gelata, un frittatone di cipolla e rutto libero; gli opinionisti e giornalisti da strapazzo specie quelli della rai sempre più spiritosi nelle intenzioni ma che poi non fanno ridere affatto dimenticando spesso che il calcio è si fatto con i piedi ma che ha una sua logica e una coerenza che ai più sfugge.
Cosa aggiungere… Per adesso (vuvuzela a parte) solo un buon mondiale a tutti: belli e brutti.

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