A fiskardo il vento soffiava forte, fischiavano le rande e il tintinnio dei tiranti col suo dolce suono quasi mi cullava.
Mi vedo ancora li immobile tra gli scogli a ripararmi dal grecale e con esso anche dal timore di non essere stato all´altezza.
In fuga da me stesso, mi scrutavo le mani e il volto riflesso nell´acqua cristallina alla ricerca di una ragione. Pensai a quel che era accaduto, alle mie aspettative ed a quella realtà che mi aveva deluso, ingannato.
Partii per non ritornare mai più e fra quelle onde, che quella barca sopportava, la calma finalmente raggiunse i miei arti fino ad allora tremolanti. Raggiunsi la terra ferma e li marcai il punto del mio non ritorno. Stavo chiudendo la porta ad un passato che mi aveva ferito ma la mia era soltanto una illusione del momento visto che oggi sono qui a ricordare... e non nascondo la voglia e il desiderio di tornare in quei luoghi dove la fugacità di quella stagione lentamente ha scavato un solco profondo ed insanabile nella memoria di me ex giovane incosciente che come in una canzone era innamorato dell´amore e della vita.
2 commenti:
mi viene in mente la Grecia, Limnos in particolare. Le calette riparate dal vento, il ristorante vista mare, la feta al cartoccio nel forno a legna...Certi luoghi e certe emozioni sono difficili da dimenticare e riaffiorano quando uno meno se l'aspetta...
... Ed è fantastico perdersi nel mare dei ricordi, sopratutto quando questi appartengono a ciò che di bello i nostri occhi hanno visto...
Viaggiare apre la mente, "sprovincializza".
Grazie
Posta un commento