Il cortile di giò

venerdì 26 aprile 2013

La patata bollente

  • È Sabato 12 Novembre 2011 quando Silvio Berlusconi dopo una  giornata molto dura alle 21 sale al colle per rassegnare le sue dimissioni...
    Molti pensavano che fosse l´inizio della fine del berlusconismo e ancora oggi molti si chiedono perché il PD non abbia approffittato della debacle del cavaliere per chiedere con forza a Napolitano lo scioglimento immediato delle camere e  nuove elezioni. C´è chi crede sia stato un grave errore, può darsi, ma io invece penso che in quel periodo, come in questo, l´Italia fosse una patata bollente, troppo bollente per essere governata da un partito politico... certo il Pd avrebbe vinto le elezioni anche con ampio margine ma avrebbe dovuto fare il "lavoro sporco"  di chiedere  agli italiani sacrifici impopolari ed è per questo motivo che Berlusconi prima- con le sue dimissioni-  e il pd poi non hanno voluto assumersi questa responsabilità: sapevano che il prezzo da far pagare agli italiani  lo avrebbero pagato a loro volta con gli interessi nelle urne.
    E allora il lavoro sporco con l´aiuto di Napolitano lo hanno fatto fare al "bad boy" neo eletto senatore a vita Mario Monti che aveva una popolarità e un consenso attorno al 50% ma dalle urne ha raccolto soltanto un misero 10%.

    Le ultime elezioni  non potevano e non hanno proclamato un sicuro partito vincitore ma soltanto dei perdenti sicuri aventi il nome di Monti, Casini e Fini e la patata bollente Italia è diventata ancora piú bollente quando le camere si sono riunite per eleggere il nuovo Presidente che poi avrebbe dovuto dare a qualcuno l´incarico di governare. Mi viene facile dire che in questo paese i partiti sì hanno un´ambizione di governo ma soltanto quando le cose vanno bene! Quando c´è crisi e si devono chiedere sacrifici allora non conviene e il sistema Italia diventa una brutta gatta da pelare, la classica patata bollente che nessuno vuol prendere in mano da solo.

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