Il cortile di giò

venerdì 18 novembre 2011

Intervista

Ma questa trovata dell´intervista a te stesso non ti sembra una forma di megalomania? Non credo, è più una marzullata: mi faccio delle domande e mi do delle risposte. La situazione italiana è tragica... Sì ma non solo dal punto di vista economico c´è anche una crisi di valori e di coscienze. Come se ne esce? Penso che agli italiani importi più la crisi economica ed è quella che riguarda un po` tutti... Intanto questo governo tecnocratico non è privo di conflitti d´interessi. Basta leggere i nomi. La politica commissariata dalla finanza? Sì, purtroppo è così ma anche in tempi non sospetti l´economia è stata sempre la mente e la politica il braccio. Adesso almeno anche il "grande pubblico" sa chi sono questi signori. Son dovuti uscire allo scoperto. Con questo nuovo governo il successo è garantito l´Italia uscirà dalla crisi? Con questo governo si è voluto dimostrare che quando il gioco si fa duro gli "apicella" si mettono da parte. Si agisce sull´Italia per evitare il cosiddetto effetto domino. Ma come funziona l`Unione Europea? L´unione europea nasce per venire incontro alle esigenze delle multinazionali ed è lì, in quella sede, che si discute e si prendono decisioni riguardo le loro istanze. Quindi è un organismo che lavora per gli interessi economici e finanziari dei grandi gruppi. I singoli stati sono come in un club e come in ogni club devono versare la propria quota di partecipazione, dare il proprio contributo. Quando uno Stato emette bpt (buoni pluriennali) non fa altro che rastrellare soldi da destinare in parte alle attività interne e in parte da versare nel fondo monetario europeo. Ora è evidente che se non si rastrella denaro per pagare la retta non puoi stare nel club. Ma perché salgono gli interessi su questi buoni pluriennali. Per una legge di mercato non scritta... Perché questi buoni perlopiù sono decennali e quando gli analisti economici prevedono che uno Stato avendo debiti eccessivi potrebbe non essere in grado di pagare questi titoli cioè restituire il capitale investito più gli interessi maturati ecco che le banche che li hanno acquistati non riescono più a venderli e la sperequazione con titoli di altri paesi europei sale. Con l´aumentare di questa disparità salgono i tassi d´interessi. Più precisamente? È come in un calcolo di probabilità. Si parte dalla premessa che siccome le probabilità di restituire il capitale (il denaro) sono minori rispetto ad un altro paese più solvibile allora i soldi che ti presto costano un po`di più. Questo costo del denaro è il tasso d´interesse. Paradossalmente, vista la situazione, sarebbe più conveniente acquistare titoli italiani piuttosto che tedeschi perché rendono di più ma il rischio di non vedersi il cosiddetto ritorno non spinge gli speculatori e i risparmiatori in genere a comprarli. Ma perché ad esempio la Germania è più esposta con i titoli greci; c´è una logica? Certo queste sono decisioni che si prendono in sede europea con l´ausilio della BCE (ECB). I titoli vengo distribuiti tra i vari paesi a mo` di quote latte per semplificare. Lì si decide quali banche e quanti titoli si debbono comprare... Quando queste banche non vendono i titoli acquistati vanno in crisi di liquidità ed è evidente che tutto il sistema ne risente... In primis le imprese che non avendo più accesso al credito oppure dovendo pagare più interessi sul credito vanno subito in affanno. Tutto il sistema economico moderno è basato sul credito: da esso non si può prescindere. Quando le banche non danno più credito il castello si sbriciola. La posta in gioco è alta ed è per questo che si è deciso d´intervenire individuando nell´Italia ch`è una potenza economica e non nella Grecia l´anello più importante della catena debole. Quindi? Quindi bisogna adottare misure in grado di rassicurare! cioè di far intendere agli analisti di mercato che l´Italia potrà pagare i suoi debiti alla scadenza... e poi bisogna trovare denaro fresco per ricapitalizzare le banche subito, senza questo denaro l´economia rallenta, le fabbriche tengono i macchinari spenti, la produzione cala si va incontro alla recessione.

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