Il treno e quel binario e sopra ad una panchina una donna bambina coi capelli rossi si specchia nel display che ha tra le mani. È in attesa di notizie. La osservo, la guardo con il timore che possa accorgersi di me. Accanto due ragazzi si promettono baci eterni e si sorridono; si accarezzano e versano lacrime che nessuno può asciugare. Raccolgono tutto il loro coraggio si danno la mano e come in una danza aspra i loro corpi s´intrecciano.
La donna bambina aspetta, muove compulsivamente le gambe, di li a poco arriverà anche il suo treno, rosso come i suoi capelli.
Immagini che ritornano, volteggiano e mi confondono. La guardo ancora sperando che questa volta quegli occhi ricambino i miei. Spero... Eravamo in due e adesso ci divide un binario e un convoglio che velocemente spezzerà l´illusione di aver amato. Cosa c´è di più triste dell´ aver creduto di amare per poi
cadere ancora una volta in quel gioco crudele delle promesse.
Il tempo correrà come questo treno che anche per me é arrivato! Nemmeno il pianto lo ha fermato. Dal finestrino osserverò colline e valli, mi lascerò alle spalle quel mare, le parole che non ho detto e il tempo per spiegarle.
La necessaria calma adesso mi sorprende e mi fa sciogliere quel nodo in gola che ho creduto mai potesse dissolversi.
Adesso che sto qui a ricordare, risento la sua voce e si riaprono vortici, correnti che credevo di aver messo in quarantena...
La zingara che lesse le mie carte mi parlò di un treno... un treno che velocemente portava via quello in cui avevo creduto... Già! Il treno e quel binario e sopra ad una panchina una donna bambina.
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