Benvenuti in Eurolandia…
Quando nel sistema UE è stata introdotta la moneta unica, il deficit di ogni paese non doveva sforare il tetto del 3%: questo era il patto. Dal 2000 ad oggi sembrava andasse tutto per il meglio, nonostante qualche scossone, spesa sotto controllo (o quasi) ed Euro forte hanno tenuto l´indice di borsa col segno positivo. È bastato uno scivolone della Grecia e anche la vecchia Europa ha visto i sorci verdi. A Bruxelles si è deciso per un fondo unico dove attingere per tutti quei paesi che stanno al limite come la Spagna e Portogallo dove in questi giorni si discutono misure drastiche per ridurre il deficit di bilancio. Si dovrà rivedere il patto di stabilità e la partita è tutt`altro che conclusa. Siamo solo all´inizio; l `Italia per il momento è al riparo, gli effetti dello scudo fiscale l´hanno tenuta a galla e la Germania accusata di aver ritardato ogni decisione in merito alla crisi per opportunismo elettorale, si è decisa finalmente a prendere il timone della nave Eurolandia con la speranza che non vada alla deriva e non venga assalita dai pirati del mercato in una economia globale che non fa sconti a nessuno. Rigore è la parola d´ordine e il bel paese sembra già aver recepito il messaggio: la prossima finanziaria non sarà tenera, parola di Giulo.
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